Il LABoratorio di LOGIca COmputazionale è un progetto sperimentale multiattore finalizzato alla ricerca di modalità innovative di utilizzo degli ambienti e delle tecnologie digitali per una più efficace diffusione e promozione del pensiero e della cultura scientifica.
Il LABoratorio di LOGIca COmputazionale è un multiambiente per lo sviluppo e l'esercizio di quelle attitudini/ capacità cognitive a cui si fa spesso riferimento con l'espressione "pensiero computazionale".
L' enfasi con la quale - da qualche tempo - aziende, associazioni, sistemi educativi pubblici e privati parlano di coding e del suo ruolo essenziale nella formazione delle nuove generazioni è sicuramente un indizio importante circa un mutato atteggiamento che va maturando nei confronti del tema della relazione fra computer science e molti ambiti della nostra vita pubblica e privata.
Stiamo tutti, cioè, acquisendo consapevolezza - o semplicemente prendendo atto - del fatto che le tecnologie connesse o veicolate dai computer modificheranno, ed in più sensi lo stanno già facendo, il nostro modo di essere, di pensare e - tout court - di vivere con un taglio radicale sconosciuto ad ogni passata rivoluzione.
Intendiamoci, ogni tecnologia importante ha ampliato le nostre possibilità ed i nostri spazi di libertà: così è stato per il fuoco, per la stampa a caratteri mobili, per l'elettricità. Ma gli scenari che si intravvedono in conseguenza dalle applicazioni più avanzate delle computer science (basti pensare a tutto ciò che generalmente viene etichettato come intelligenza artificiale o alla bio-robotica) sembrano effettivamente validare il precedente assunto.
Comunque, non potremo più limitarci a fruire della tecnologia dei computer ignorando alcuni presupposti fondamentali del loro potere (espressione cara al filosofo cognitivista D. Dennett) - o meglio non ci conviene! E non ci conviene per almeno due ordini di motivi.
Il primo fa strettamente riferimento al mondo prossimo venturo già evocato in cui, probabilmente, le nostre azioni e le nostre scelte - anche quelle più personali e legate a dimensioni valoriali - si intrecceranno con contesti fluidi ed avari di certezze. Perchè quanto appena detto non appaia esagerato, invito a riflettere sulle coppie semantiche umano vs artificiale e reale vs simulato: chi potrebbe negare che, soprattutto in particolari ambiti, già oggi le linee di confine appaiono sfumate e decidere su cosa stia di qua e cosa di là comincia a diventare un problema di fede o di interpretazione?
Il secondo ordine di motivi è, invece, significativamente correlato a LabLogiCo e trae origine dalla chiara visione di un' opportunità. Mi riferisco alla possibilità di disporre di una palestra virtuale dove esercitare e verificare concretamente la congruità e l'efficacia di molti processi mentali critici e soprattutto trasversali rispetto a situazioni ordinarie o contesti di studio/ lavoro che potrebbero richiederne l'applicazione.
Alcuni dei risultati più significativi e consolidati di quasi un secolo di computer science si prestano magnificamente allo scopo. Sappiamo che, perchè i computer elaborino informazione che potremo utilmente utilizzare o possano creare per noi nuovi mondi in cui operare/lavorare/giocare, occorre far sì che abbiano le necessarie competenze (ovvero dispongano del software, cioè del progetto/programma, opportuno). E' questo il punto cruciale della tesi che sto esponendo. La realizzazione effettiva, la messa a punto del succitato progetto, del programma, è un'operazione complessa in cui il pensiero si trova a riflettere sistemicamente sulle sue stesse logiche, su quelle inerenti alla natura ed ai vincoli teorici/pratici del problema, sugli strumenti/modalità di descrizione e di elaborazione proprie del computer - quindi a formulare e tentare di rispondere a domande del tipo:
Come devo descrivere/formalizzare il problema perchè non ci sia ambiguità circa punto di partenza e risultati da conseguire? A che livello di dettaglio? Cosa posso trascurare e cosa no? Che succede a fronte di un imprevisto? Come posso riusare risultati già conseguiti?
Per di più il tipo di mobilitazione sistemica delle risorse cognitive che ho evocato dipende solo relativamente dalle dimensioni dei problemi, essendo intrinseco alla lora natura computazionale. L'interessante corollario di questa considerazione è che anche il neofita può immediatamente cominciare a trarre giovamento dall'esercizio, anche con questioni/problemi molto semplici ed introduttivi.
Mi sembra abbastanza per prendere in seria considerazione l'idea di cominciare ad utilizzare subito LabLogiCo.